Il Lago dei Cigni coreografie Loris Petrillo

REGIA E COREOGRAFIA LORIS PETRILLO

MUSICHE PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

INTERPRETAZIONE COMPAGNIA OPUS BALLET
DIRETTA DA ROSANNA BROCANELLO 

INTERPRETI DANZATORI BORIS DESPLAN, LORENZO DI ROCCO, GIOIA MARTINELLI, GIANMARCO MARTINI ZANI, STEFANIA MENESTRINA, GIULIA ORLANDO, MARCO PERGALLINI, JENNIFER ROSATI, GABRIELE VERNICH

ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA MARIA VITTORIA FELTRE

CONSULENZA DRAMMATURGICA MASSIMILIANO BURINI

COSTUMI SANTI RINCIARI

SOUND DESIGN THOMAS CHINNERY

LIGHT DESIGN GABRIELE TERMINE

ASSISTENTE TECNICO E FONICA ORSO CASPRINI

FOTOGRAFIE ALESSANDRO BOTTICELLI

VIDEO JAMAICA DE MARCO

Trailer

IL TESTO E LA NOSTRA LETTURA

Il Lago dei Cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il’ič Čajkovskij, indagato attraverso la danza contemporanea: le coreografie di Loris Petrillo per i danzatori della Compagnia Opus Ballet, diretta da Rosanna Brocanello, in una complessa operazione di riattualizzazione dell’opera e di riscoperta del suo nucleo originale e centrale.

L’intenzione è di rivoluzionare il modo di leggere il Classico attraverso il Contemporaneo, partendo dal mito sotteso all’Opera stessa per ritrovarne le radici e i legami con l’uomo, oggi:  il Contemporaneo attraverso il mito diventa favola, che si trasforma in Racconto Danzato. Da questo è partito il coreografo Loris Petrillo con i danzatori della Compagnia Opus Ballet lavorando all’interpretazione di una danza concreta e fisica, dove ciò che spinge l’azione è il movimento istintivo e puro.

Nell’opera originale, oggetto negli anni di molteplici e diverse riletture tese quasi sempre a privilegiare il balletto, predomina in realtà una forte partitura drammaturgica in cui l’elemento testuale si declina nel movimento danzato.  Questo lo stimolo interpretativo della nuova produzione della Compagnia Opus Ballet: Loris Petrillo, da sempre impegnato nei suoi lavori in un continuo sviluppo dialogico tra partitura danzata e partitura testuale, anche in questa nuova produzione affronta l’opera di repertorio ridandole nuova vita attraverso una forte attenzione al testo, grazie anche alla collaborazione del drammaturgo Massimiliano Burini, riconsegnandola alla contemporaneità servendosi di una danza fortemente improntata alla fisicità. Una fisicità quasi istintuale e animalesca, che restituisca al cigno la sua natura senza mai tradirne la straordinaria eleganza.

Un’operazione assolutamente nuova che mira a svelare il visibile dell’opera, ormai nascosto dalle sue infinite interpretazioni e letture, alla ricerca del concetto dietro il racconto, in un continuo cambio di prospettiva attraverso gli sguardi della danza e della drammaturgia. “Un ritorno alle origini” che si avvale dello strumento Contemporaneo per riscoprirne l’originaria Classicità.