OTELLO COREOGRAFIA E REGIA DI ARIANNA BENEDETTI

IL TESTO E LA NOSTRA LETTURA

Passato, presente, sentimenti eterni; una classicità viva e tuttora vibrante nei versi di Shakespeare che ci catapulta, anzi ci getta con violenza nell’attualità più drammatica dei nostri giorni: Otello e Desdemona, forse non il primo femminicidio della storia, senza dubbio, però, quello più famoso, più forte, più attuale. Ora, come allora. La gelosia che diviene patologia e fa sì che gli uomini, resi incapaci di vedere l’amore dalla brama di possesso, si arroghino il diritto di punire con la morte le loro donne, le loro vittime. Ecco il punto cardine su cui si impernia questo particolare lavoro coreografico: la sfida di portare sul palcoscenico della danza la forza del dramma di Otello con tutto il suo carico di attualità e modernità facendolo vivere nei suoi mille contrasti e nelle sue infinite sfaccettature. Diventano così vere e reali una dopo l’altra: dieci, cento, mille Desdemone che danzano insieme, compongono e scompongono i loro corpi e i loro sentimenti, piccole tessere di un mosaico animato e complesso, fermo immagine della condizione umiliante e, al tempo stesso, violenta a cui la società le obbliga a vivere. La rabbia di Desdemona è la rabbia di tutte le donne costrette all’impotenza persino da un oggetto semplice come un fazzoletto, un oggetto che può diventare ossessione.

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