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LA DUSE

di Adriano Bolognino e Rosaria Di Maro produzione COB Compagnia Opus Ballet

coreografia vincitrice del Premio Danza&Danza come Miglior Produzione Italiana – Middle Scale (2024)

Luce e spazio di Gianni Staropoli
Musiche originali di Giuseppe Villarosa
Scenografo Loris Giancola
Costumi Santi Rinciari
Maitre de ballet Giuseppina Santagati
Interpreti Giuliana Bonaffini, Rosaria Di Maro, Ginevra Gioli, Ines Giorgiutti, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Margherita Petrosino, Cristina Roggerini, Sara Schiavo, Rebeca Zucchegni
Consulenza artistica Laura Pulin
Distribuzione Silvia Nistri

la Duse
Nessuna Opera, Eleonora Duse:

“ Recitare ? Che brutta parola! Se si trattasse di recitare soltanto; io sento che non ho mai saputo né saprò recitare! Quelle povere donne delle mie commedie mi sono talmente entrate nel cuore e testa, che mentre io m’ingegno di farle capire alla meglio a quelli che mi ascoltano, quasi volessi confortarle… sono esse che, adagio adagio, hanno finito per confortare me! Come – e perché, e da quando – mi sia successo questo “ricambio” affettuoso, inesplicabile e innegabile tra quelle donne e me… sarebbe troppo lungo e anche difficile – per esattezza – a raccontare. Il fatto sta che, mentre tutti diffidano delle donne io me la intendo benissimo con loro! Io non guardo se hanno mentito, se hanno tradito; se hanno peccato, se nacquero perverse, purché io senta che esse hanno pianto, hanno sofferto o per mentire o per tradire o per amare… io mi metto con loro e le frugo non per mania di sofferenza ma perché il compianto femminile è più grandee più dettagliato, è più dolce e più completo di quello che ne accordano gli uomini!”
Il lavoro si divide in due, e la divisione segue la marcia della Duse verso un’arte sempre più consapevole.
Una prima parte “squisitamente artefatta” e un’ultima Duse, ormai anziana, “tutta luce immacolata”.
E’ una NON OPERA, un inno alle donne.
Un ringraziamento doveroso al testo di Mirella Schino, Eleonora Duse – Storie e immagini di una rivoluzione teatrale, per aver raccontato questa straordinaria donna, trascendendo le influenze maschili che hanno confuso le sue tracce e liberandola dai cliché che oscurano il genio femminile.
È stato il punto di partenza indiscusso di tutta la ricerca.
Di Adriano Bolognino e Rosaria Di Maro.